Nel 1884 Axel Munthe – medico, uomo di scienza, sognatore, animalista, visionario – accorre a Napoli per poter essere di aiuto durante un’epidemia di colera particolarmente virulenta che colpisce questa città da lui particolarmente amata. L’incontro con un luogo che Munthe già conosce (sebbene non sotto un aspetto così drammatico), genera riflessioni che talvolta lo portano a porre in dubbio la sua stessa mentalità scientifica e la sua visione progressista, tipiche dei positivisti ottocenteschi. Nell’interpretazione di Lino Musella e con la musica di Eduarda Iscaro, rivive il dramma di un uomo costretto a misurarsi con l’estrema miseria dei suoi pazienti, che talvolta sembrano sopportare il proprio destino con maggior forza di chi si sia affidato alla modernità della medicina, Munthe lascia traccia del suo soggiorno napoletano nel bel libro La città dolente, che contiene dei reportage scritti tra il 1884 e il 1885 per il quotidiano svedese Stockholms Dagblad e che non tralasciano però accorate descrizioni delle bellezze naturali di Sorrento, di Capri, della stessa Napoli. Il racconto – costruito utilizzando testi originali di Anita Pesce e frammenti dal volume scritto dal medico svedese – colloca Munthe in una sorta di sospensione post-mortem, in assenza di tempo e di spazio, dove la vitalità sopravanzata alla sua stessa vita si manifesta in forme e situazioni che, nel riportarci anche a tempi più recenti, dedicano al mondo uno sguardo pieno di affetto, di solidarietà umana, di profonda empatia per gli sconfitti.
Produzione Etabetalab 2024 per CapriArt*
Lino Musella
Attore e regista, premio Ubu 2019 come Miglior Attore. Dopo la formazione teatrale a Napoli all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini, e in seguito a Milano presso la Scuola Civica Paolo Grassi, viene diretto da grandi nomi del palcoscenico italiano come Guglielmo Guidi, Marcello Cotugno, Andrea De Rosa. Esordisce al cinema nel 2013 nel film Happy Days Motel di Francesca Staasch. Partecipa alle prime due stagioni di Gomorra – La serie di Stefano Sollima. Mentre al cinema è sul set di pellicole di Giuseppe Piccioni (L’ombra del giorno), Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio), Roberto Andò (Il bambino nascosto), Mario Martone (Qui rido io), i fratelli D’Innocenzo (Favolacce), Edoardo De Angelis (Perez) e Gianfranco Cabiddu (La stoffa dei sogni). Nel 2019 riceve il prestigioso Premio Ubu come Miglior Attore per The Night Writer – Giornale notturno di Jan Fabre. Nel 2021 riceve la candidatura al David di Donatello come Miglior attore non protagonista per Favolacce dei fratelli D’Innocenzo.
Eduarda Iscaro
Eduarda Iscaro è una cantante e fisarmonicista sannita. La sua versatilità artistica fa di lei una figura molto originale nel panorama teatrale e musicale contemporaneo. Dopo lo studio della fisarmonica e gli esordi nella musica popolare imbocca la strada del teatro musicale come musicista e cantante in scena, vantando collaborazioni col premio Oscar Nicola Piovani e con attori del calibro di Angela Pagano, Massimo Wertmuller, Anna Ferruzzo, Massimo Andrei, Lunetta Savino, Dodo Gagliarde ed altri. Si esibisce in concerto sia come solista che in compagnia di altri musicisti, attraversando diversi generi e tradizioni musicali. Laureata in filologia classica presso l’Università “Federico II” di Napoli è docente di latino e greco
Anita Pesce
Insegna Storia della Musica al liceo musicale; è storica del disco, specializzata sugli interpreti e i repertori napoletani dell’inizio del Novecento. Autrice di monografie e saggi riguardanti il suo ambito di ricerca, si occupa anche di didattica e di divulgazione. Di recente, con lo spettacolo Belladdio, si è dedicata anche alla scrittura teatrale. Ha collaborato alla creazione del Museo Caruso presso Palazzo Reale di Napoli. Il suo ultimo lavoro editoriale come autrice è Nell’ottica dell’incudine, un romanzo edito da Colonnese (Napoli, 2023).