Edizione 2022
dall’8 settembre al 01 ottobre 2022
CapriArt* 2022
Una musa, la cantante e attrice degli anni Trenta Agnés Capri (protagonista della locandina) che con il suo nome d’arte omaggiò lo spirito di Capri – isola di libertà – per un festival che giunto alla sua seconda edizione diventa cabaret delle avanguardie gender. Tre spettacoli, tra settembre e ottobre, pensati come tre momenti ideali di una stessa serata sullo stile dell’audace Cabaret Agnés Capri, uno dei più amati della Parigi di Jean Cocteau.
La prima parte della seconda edizioni del festival CapriArt* – Arte come rivendicazione di genere, torna dall’8 settembre 2022, a Villa Lysis, con un focus sulla Francia e sulle sue donne straordinarie. Come la star della musica e icona indipendente Catherine Ringer, conosciuta al pubblico italiano come interprete transessuale del musical di Nicola Piovani Concha Bonita, che il 10 settembre da voce alle poesie erotiche della 97enne scrittrice e combattente della Seconda guerra mondiale Alice Mendelson. Nello spettacolo L’erotismo del vivere, con le musiche del compositore Grégoire Hetzel, i limiti dei tabù vengono superati e il sesso, tema considerato proibito per una donna della terza età, viene abbracciato con vitalità.
Ad anticipare la serata – in una sorta di pre-opening per ricordare l’impegno del CapriArt* nella difesa dei diritti – va in scena l’8 settembre Cantanti Alfa, una conferenza cantata interpretata dal direttore artistico del festival Mauro Gioia e Giuseppe Burgarella al piano, scritta dal finalista del premio Campiello Antonio Pascale e da Giuditta Borelli. Tra musica e parole, la canzone napoletana viene analizzata come base della costruzione di una mascolinità tossica che tra senso di colpa e mammismo arriva a sfociare nel femminicidio. Una realtà mai così drammaticamente attuale.
Il 1 ottobre, al Centro caprense Ignazio Cerio, il quartetto francese di archi tutto al femminile Ombra Felice, composto da Béatrice Muthelet, Dorian Gable, Pauline Buet e Anna Elsa Trémoulet fa rivivere le note di compositrici dimenticate dalla storia della musica classica per il semplice fatto di essere donne: da Germaine Tailleferre a Lili Boulanger, da Hélène de Montgeroult a Cécile Chaminade.